La storia di Palazzo Montecitorio, simbolo della città di Roma e dell’intera comunità nazionale in quanto sede della Camera dei deputati, è alquanto travagliata. Di origine incerta è il nome del palazzo: secondo alcuni discende dal fatto che in epoca romana vi si svolgevano le assemblee elettorali (da cui «mons citatorius»); per altri il nome del luogo si deve al fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio («mons acceptorius»).
L'attuale palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, fu commissionato da Papa Innocenzo X a Gian Lorenzo Bernini, come futura dimora della famiglia Ludovisi. Il progetto berniniano, che ci è noto anche ...
EspandiLa storia di Palazzo Montecitorio, simbolo della città di Roma e dell’intera comunità nazionale in quanto sede della Camera dei deputati, è alquanto travagliata. Di origine incerta è il nome del palazzo: secondo alcuni discende dal fatto che in epoca romana vi si svolgevano le assemblee elettorali (da cui «mons citatorius»); per altri il nome del luogo si deve al fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio («mons acceptorius»).
L'attuale palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, fu commissionato da Papa Innocenzo X a Gian Lorenzo Bernini, come futura dimora della famiglia Ludovisi. Il progetto berniniano, che ci è noto anche attraverso il dettagliato dipinto, attribuito a Mattia De Rossi, allievo prediletto del Bernini, presenta un tratto di grande originalità in quanto sfrutta sapientemente la convessità del terreno, per comporre una facciata a polittico, con un corpo centrale piano e due ali laterali formate ciascuna da due parti ben distinte. Alla originaria concezione berniniana si devono anche i particolari rocciosi dei cantonali e delle finestre del primo piano, attraverso i quali il grande scultore-architetto intendeva suscitare nello spettatore quella “maraviglia” tipica del barocco.
Alla morte di Innocenzo X la fabbrica rimase incompiuta. Papa Innocenzo XII affidò all’architetto Carlo Fontana il completamento del palazzo, da adibire poi a Curia apostolica. La facciata assunse quindi la sua configurazione definitiva con alcune significative varianti: il campanile a vela e il triplice accesso, ottenuto applicando al corpo centrale dell’edificio un corpo di poco sporgente, che sostiene una balconata. Fontana dovette invece rinunciare, per volontà del pontefice, a creare un'unica grande piazza al posto delle attuali piazza Colonna e piazza Montecitorio. La Curia innocenziana fu inaugurata nel 1696, oltre che dei tribunali, il palazzo fu poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio.
La campana maggiore (che ora suona solo in occasione del giuramento del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale per i romani, che accorrevano qui per assistere all'estrazione dei numeri del lotto, che venivano gridati dal balcone.
In vista del trasferimento della capitale del Regno a Roma, Palazzo Montecitorio viene scelto come sede della Camera dei deputati ed è qui che il 27 novembre 1871 la Camera si riunisce per la prima volta nella nuova capitale.
I lavori di adeguamento del Palazzo si rivelano presto insoddisfacenti, in particolare l’Aula presenta un’acustica insoddisfacente ed è troppo fredda d’inverno ed eccessivamente calda d’estate.
Nel 1902 il Ministro dei Lavori Pubblici, Balenzano, affida all’architetto palermitano Ernesto Basile, noto esponente dello stile liberty, i lavori di ampliamento e di sistemazione definitiva del Palazzo. Il progetto, approvato nel 1904, porta alla costruzione di una nuova Aula per la Camera e di un nuovo edificio alle spalle del Palazzo berniniano e comporta, conseguentemente, un imponente intervento urbanistico. Basile conserva dell'antico palazzo solo la parte frontale, squadra il cortile centrale, demolisce le ali e la parte posteriore e inserisce sul lato opposto alla facciata barocca un grande edificio di travertino e di mattoni rossi, di forma quadrata con quattro torrioni medievaleggianti, che costituisce la facciata liberty di Palazzo Montecitorio.
Qui di seguito si propone un percorso di visita virtuale introduttivo di Palazzo Montecitorio che prelude alla visita dei singoli ambienti che sarà oggetto delle ulteriori sezioni di visita. Il percorso attraverso pubblicazioni, fotografie e video intende fornire una visione d’insieme e al tempo stesso approfondita dei profili storico-artistici del Palazzo. In particolare, sono consultabili pubblicazioni che mettono a confronto la facciata barocca e quella liberty del Palazzo, una raccolta di stampe e dipinti realizzati da diversi autori tra XVI e XIX secolo prima che il Palazzo divenisse sede della Camera dei deputati, un'ampia selezione di immagini d’epoca del Palazzo di Montecitorio, del periodo che va dal 1870 ai primi decenni del Novecento, una selezione dei progetti predisposti da Basile, che sono integralmente disponibili in formato digitale attraverso il sito dell'Archivio storico della Camera.
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